Per sconfiggere la pandemia, da circa due mesi, siamo in quarantena.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Musei a porte chiuse, noi – chi più, chi meno -chiusi in casa.
Come tener vivo il ricordo dei musei e, magari, catturare l’attenzione di nuovi, possibili visitatori?
Mai, come in questo periodo, curatori, direttori ed operatori museali si sono dedicati ai social network. Tra questi, uno dei più gettonati è sicuramente YouTube.
Avevamo già da tempo deciso di lanciare anche il canale del Museo Civico di Belriguardo.
La quarantena ha un poco accelerato i tempi: l’11 marzo abbiamo varato il canale ufficiale del museo.
Da subito abbiamo adottato alcune linee guida sula produzione dei video:
- Abbiamo girato filmati brevi (per non annoiare i visitatori “virtuali”);
- Per lo stesso motivo abbiamo accuratamente evitato lezioni dalla cattedra o dalla scrivania con la classica libreria di fondo (alcune piattaforme prevedono addirittura la possibilità di creare “librerie virtuali” per chi non ne fosse provvisto…);
- Impiego di termini semplici, nulla di ricercato (il fine è di esporre le notizie, non chi parla);
- Nel video mostriamo sempre l’oggetto o gli oggetti di cui si parla: è il museo che dobbiamo far conoscere, non l’operatore;
Si tratta di video semplici, abbastanza artigianali, ma, come spesso capita, sono i particolari a fare la differenza.
Ad esempio i nostri video sono quasi tutti girati in Alta Definizione (HD e full HD).
Com’è andata? Beh, in circa due mesi il canale YouTube di Belriguardo hanno ottenuto più di duemila visualizzazioni, premiando ampiamente la strategia comunicativa di Historia-vbc: saremmo quasi tentati di parlare di un “successone”.