SLUM è un’installazione ideata da Marco Piantoni, presentata in anteprima presso il Museo Spazio Pubblico di Bologna, ed ispirata al suo progetto “L’asino che vola” ovvero il docufilm, prodotto dalla Federazione Italiana Diritti Umani, che tratta il problema della schiavitù in Mauritania attraverso la storia del leader politico/antischiavista Biram Dah Abeid e del suo movimento pacifico IRA Mauritania.
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Nel docufilm “L’asino che vola” viene raccontato come Biram, attraverso IRA Mauritania, lotti da anni per eliminare la piaga della schiavitù nel suo paese, con il desiderio di liberare persone ancora sottomesse ad una pratica disumana che costringe bambini, donne e uomini a lavorare senza libertà, compenso, né istruzione. In Mauritania nel 1981 si raggiunse l’abolizione della schiavitù, ma soltanto in via formale. Non vennero infatti dati dal governo i mezzi economici, sociali e politici per consentire agli schiavi una reale emancipazione. Per questo motivo, oltre alle pratiche spregevoli legate direttamente alla schiavitù, molte persone vivono in condizioni sociali ed economiche crudeli, non all’altezza del significato, anche minimo, di libertà.
In Mauritania, durante le riprese del film, uno degli elementi che più colpi Marco Piantoni furono le baracche nelle quali abitavano queste persone. Case fatiscenti senza luce né acqua potabile, con condizioni igieniche e di vita ben al disotto della decenza. Nonostante questo, all’interno vi abitavano numerose persone, soprattutto bambini, pieni di vitalità, sogni e speranze. Da questo contrasto nasce il concetto di SLUM e la volontà di trasporre/riprodurre in occidente (a Bologna) una delle baracche visitate in Mauritania con l’obiettivo di mettere in risalto la presenza di energia vitale e di immaginazione attraverso una luce pulsante ma oppressa e racchiusa in una realtà nella quale è difficile sentirsi liberi di agire in conformità ai propri desideri.
OPENING Sabato 22 ottobre ore 18
Inaugurazione della mostra e proiezione del film “L’asino che vola” con la partecipazione di Marco Piantoni, in conversazione con:
• Luisa Bravo, Curatrice Museo Spazio Pubblico e Film Festival Visioni Urbane
• Antonio Stango, Presidente Federazione Italiana Diritti Umani
• Eleonora Mongelli, Vicepresidente Federazione Italiana Diritti Umani
• Yacoub Diarra, Attivista e Presidente del Comitato Italiano di IRA Mauritania
• Vincent Kitio, UN-Habitat (programma sugli insediamenti umani delle Nazioni Unite)
e altri ospiti in collegamento online.
Per informazioni:
+39 331 417 3672 (WhatsApp) / info@museospaziopubblico.it
Il docufilm “L’asino che vola” è stato premiato dal Festival cinematografico indipendente “Visioni Urbane. Beyond the Ideal City” con una menzione speciale della giuria di selezione (seconda edizione 2021). Il Festival è promosso dall’associazione culturale City Space Architecture con sede a Bologna e realizzato nell’ambito del progetto “A-Place. Linking places through networked artistic practices”, co-finanziato dal programma Europa Creativa dell’Unione Europea.
Marco Piantoni (1987). Laurea Magistrale in Economia e Diploma all’Accademia delle Belle Arti. Attivista per i diritti umani e membro della FIDU.La Federazione Italiana Diritti Umani – Comitato Italiano Helsinki (in sigla FIDU) è un ente del Terzo settore, ovvero una organizzazione non lucrativa di utilità sociale.Attiva dal 6 ottobre 1987 con la costituzione del Comitato Italiano Helsinki per i diritti umani, la FIDU si propone di promuovere la tutela dei diritti umani stessi come sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948, dalla Convenzione Europea per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali del 1950, dal Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici e dal Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali del 1966, dall’Atto Finale di Helsinki della Conferenza sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa del 1975, dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione europea del 2007 e dagli altri rilevanti documenti internazionali. La FIDU opera quindi per diffondere la conoscenza dei diritti umani, monitorarne e denunciarne le violazioni, creare maggiore sensibilità nell’opinione pubblica, esercitare influenza sugli Stati affinché essi si attengano agli impegni sottoscritti in materia di diritti umani.In particolare, la FIDU si richiama al Settimo Principio dell’Atto Finale di Helsinki intitolato “Rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali”, con il quale gli Stati parte riconoscono che tale rispetto è un “fattore essenziale di pace, giustizia e benessere necessario ad assicurare lo sviluppo di relazioni amichevoli e della cooperazione tra gli Stati stessi e tra tutti gli Stati del mondo”. La FIDU riconosce inoltre l’importanza crescente della tutela dell’Ambiente e del territorio e si propone di contribuire all’elaborazione e alla progressiva attuazione di uno specifico diritto ambientale.La FIDU è aperta al contributo di tutti; con sede centrale a Roma, ha Soci individuali e una rete di Comitati locali in 15 città italiane, oltre che partenariati con ONG per i diritti umani di numerosi Paesi. È membro della Coalizione Mondiale Contro la pena di Morte, segue le principali organizzazioni europee e internazionali in materia partecipando alle occasioni di interazione fra istituzioni e società civile e ha in atto un Memorandum d’Intesa con l’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo. |
SLUM di Marco Piantoni Museo Spazio Pubblico via Curiel 13/d, Bologna, Italy 22 ottobre – 12 novembre 2022 orario di apertura: dal lunedì al venerdì 18 – 20 sabato solo su appuntamento Per informazioni: +39 331 417 3672 (WhatsApp) / info@museospaziopubblico.it |